Chirurgia vertebrale maggiore

 

La chirurgia di stabilizzazione/fusione rappresenta senza dubbio la chirurgia maggiormente praticata nei centri di Chirurgia Vertebrale di tutto il mondo, per patologie vertebrali spesso assai invalidanti. Le significative percentuali di incremento degli ultimi decenni, sono sostanzialmente determinate da tre fattori:

 

1) allungamento della vita media, che ha permesso la comparsa patologie degenerative di assoluta frequenza

2) significativo sviluppo della disponibilita’ di materiali assai sofisticati

3) abitudini di vita sempre piu dannose per l’apparato muscolo-scheletrico

 

Pur sottolineando che la chirurgia di stabilizzazione/fusione, rappresenta a tutt’oggi una chirurgia impegnativa che dovrebbe essere effettuata da chirurghi esperti, con profonde conoscenze di anatomia chirurgica ed in centri adeguatamente attrezzati, è altrettanto importante sottolineare che comunque, è inopinatamente diventata la prima scelta terapeutica nel trattamento di patologie significativamente invalidanti come le stenosi vertebrali plurisegmentarie, le instabilita’ superiori ad I°, le varie tipologie di scoliosi (malformative e/o degenerative) ed in traumatolgia vertebrale.

Chirurgia sicuramente invasiva, della durata di ore con esposizioni della colonna assai importanti, prevede l’innesto di viti al titanio, cages intersomatiche etc etc, che permettono il ritorno del paziente ad una qualita’ di vita’ quasi sempre marcatamente compromessa dalla malattia.

Il recupero viene completato dal trattamento riabilitativo post-operatorio praticamente sempre necessario.

 

Il cerchio rosso evidenzia un'instabilità'a livello L5-S1 Controllo post-op Controllo post-op